L'argomento che mi accingo a trattare è sicuramente molto complesso; tuttavia cercherò di essere chiaro e conciso, senza addentrarmi in una trattazione troppo approfondita, ma esaminando i concetti basilari che servono come premessa agli argomenti successivi.
Soltanto di recente si è compreso appieno il reale significato e la grande importanza del Sistema Immunitario; la scienza che studia l'Immunologia, infatti, è giovanissima, pur essendo il Sistema Immunitario deputato specificatamente all'organizzazione delle difese di ogni organismo, sia verso l'interno dell'organismo stesso, sia verso l'ambiente esterno.
Al Sistema Immunitario non spetta soltanto il compito di proteggere e curare l'organismo dagli attacchi di virus, funghi e batteri, ma anche quello di distruggere ed eliminare tutte le sostanze nocive inclusi i "rifiuti" prodotti in continuazione dal nostro corpo: cellule morte, cellule tumorali, sostanze tossiche o comunque estranee.
Esso è un sistema di grande complessità che gli scienziati cercano di comprendere in tutte le sue sfumature, data la sua grande importanza nella ricerca dell'omeostasi, fondamentale per qualunque organismo.
L'identità immunologica di ogni singolo organismo viene "stampata" dal sistema immunitario ed è deputata a preservare l'integrità delle sue cellule, in ogni istante, difendendole da attacchi ed alterazioni sia esogene, come ad esempio infezioni batteriche, fungine, virali, sia endogene, come le degenerazioni neoplastiche.
Il sistema immunitario è costituito da circa un miliardo di cellule che si rinnovano continuamente e a ritmo frenetico: in un organismo normale in un minuto nascono e muoiono circa dieci milioni di cellule immunocompetenti, cellule che prendono il nome di Leucociti, o più comunemente di Globuli Bianchi.
Tutte le cellule immunocompetenti cooperano per la difesa dell'organismo, e la loro rapidità di azione verso "ospiti" indesiderati è alla base dei meccanismi di difesa, che implicano il mettere in funzione sistemi diversi, la cui attivazione rende possibile le interazioni successive e la loro prosecuzione.
Tuttavia l'intreccio di queste azioni è così complicato e delicato, che la possibilità che venga in qualche modo alterato sono tantissime: basti pensare all'uso di farmaci particolari, all'esposizione a metalli, alle ricorrenti infezioni o malattie debilitanti, allo stesso invecchiamento cellulare.
Oggi è una certezza l'esistenza di una stretta relazione tra la funzione immunitaria ed il sistema nervoso centrale e le ghiandole endocrine; questo ci fa capire quanto sia complessa l'organizzazione immunitaria dell'organismo, e ci fa intuire come qualsiasi alterazione di questa organizzazione possa portare a uno squilibrio della reazione immunitaria stessa.
Ogni individuo è dunque caratterizzato da una precisa situazione neuro-immuno-endocrina e ogni intervento atto a modulare questo meccanismo, può dare risultati diversi a seconda delle condizioni del soggetto stesso.
Ci può essere infatti una coincidenza di circostanze sfavorevoli e spesso concomitanti, che giocano un ruolo rilevante nel predisporci alle infezioni come ad esempio un'alimentazione squilibrata, la fatica, lo stress eccessivo, i disturbi della psiche, eccetera.
Si può quindi affermare che un individuo può essere più o meno vulnerabile nei confronti dei germi patogeni, in relazione al suo stato di benessere psico-fisico, mentre le persone che hanno rinforzato le difese immunitarie autogene dell'organismo, mostrano un'aumentata resistenza alle infezioni.
Qualsiasi intervento sul sistema immunitario, posto in essere per esaltare e/o modificarne una o più funzioni, costituisce un'azione immunomodulante.
L'impiego di piante capaci di regolare il metabolismo e il sistema immunitario può vantaggiosamente precedere (e si effettua così una prevenzione), ma anche affiancare, le terapie convenzionali, data la bassa tossicità dei trattamenti naturali.
Nella scelta di utilizzare piante medicinali per esercitare un'azione immunomodulante su un organismo, gioca il vantaggio che, nel caso del fitoterapico, ad agire non è una molecola singola, ma il fitocomplesso della pianta (o delle piante), che riesce ad esplicare la sua azione sui molti bersagli che attuano l'omeostasi del sistema immunitario. Infatti all'interno di estratti titolati standardizzati di piante ad azione immunomodulatrice, coesistono più molecole che possono possedere le stesse finalità, e quindi costituiscono un vero "pool" attivo di sostanze capace di risposte importanti, come confermato da numerose sperimentazioni.
E' quindi essenziale usare sempre prodotti che contengano estratti controllati nel contenuto di principi attivi, oltre che naturalmente nei processi microbiologici e negli eventuali effetti tossici.
Le piante medicinali maggiormente utilizzate come immunostimolanti sono diverse, ma fra queste meritano senz'altro una menzione particolare: l'Echinacea, l'Uncaria, l'Eleuterococco, la Curcuma, l'Astragalo, la Schisandra, oltre ad altre sostanze naturali quali la Pappa Reale, la Propoli, la Vitamina C e i Lactobacilli o Fermenti Lattici. Consideriamo anche i FUNGHI SHIITAKE ed i recenti studi sui GLICOLIPIDI
L'ECHINACEA: è una pianta molto nota, da tempi remoti, agli indiani d'America.
Essa infatti è originaria delle praterie del Nord America ed è stata scoperta dai coloni europei che ne osservarono l'uso fra le tribù indiane. Queste la utilizzavano sia per guarire dai morsi dei serpenti ed insetti velenosi, che per combattere la tosse, i raffreddori e tutti i sintomi legati agli agenti esterni della stagione invernale.
L'estratto titolato e standardizzato della sua radice è ricavato da due diverse varietà: l'Echinacea angustifolia e l'Echinacea purpurea, e garantisce i livelli più elevati di principi attivi, in modo da assicurare i massimi risultati in termini benefici.
L'Echinacea ha quindi un'attività immunostimolante, batteriostatica, oltre ad un'azione antinfiammatoria e cicatrizzante; per uso esterno è anche riepitelizzante e normalizzante della cute. Queste proprietà ne fanno un ottimo coadiuvante nella prevenzione della sindrome influenzale, delle malattie da raffreddamento e di altre patologie su base infettiva, stati di debilitazione in corso di convalescenza da malattia cronica. Per uso esterno è indicata per dermatosi, acne, couperose.
L'uso della Vitamina C per aumentare le difese immunitarie è ormai noto, così come quello della Pappa Reale, che agisce anche come ricostituente e stimolante dell'appetito, proprietà che viene sfruttata specialmente per bambini, anziani, convalescenti, individui sottopeso, eccetera.
Le piante più ricche in vitamina C sono L'ACEROLA: e la ROSA CANINA: , oltre ai frutti tradizionalmente usati come alimento alle nostre latitudini, come gli Agrumi e, da qualche tempo, i Kiwi.
L'UNCARIA: è un arbusto rampicante che cresce spontanea nelle foreste Amazzoniche, dove è conosciuta come "Uña de Gato" (unghia di gatto).
Dell'Uncaria vengono utilizzate le foglie per infuso, ma soprattutto la corteccia per decotti, dai "Curanderos" brasiliani e peruviani nella prevenzione e cura di malattie reumatiche infiammatorie e di malattie allergiche, nelle infiammazione delle prime vie digestive (gastriti e ulcere) e nella patologia degenerativa di tipo neoplastico.
Da recenti studi effettuati da ricercatori europei, oggi il bagaglio di conoscenze riguardanti questa pianta le riconosce proprietà antinfiammatorie, antivirali, antimutagene e immunostimolanti.
L'Uncaria ha una composizione chimica abbastanza complessa e i suoi numerosi componenti esplicano le diverse azioni riconosciutele, ma gli studi condotti confermano la superiorità degli estratti di pianta intera, rispetto alle frazioni singole purificate, quindi è preferibile usare la pianta "in toto", nella forma estrattiva titolata e standardizzata, anche in considerazione dell'ampia variabilità botanica e stagionale di questa pianta.
Alla luce di questi studi quindi l'Uncaria trova indicazione come coadiuvante nelle malattie infiammatorie croniche, nelle deficienze immunitarie e nelle infezioni virali, quali raffreddori, influenza, reumatismi, ecc.L'ELEUTEROCOCCO: è una pianta ritenuta tradizionalmente adattogena, poiché aumenta la resistenza agli stress psico-fisici, migliorando le capacità dell'individuo per quanto riguarda le prestazioni atletiche.
Presenta anche un effetto antiastenico utile nelle convalescenze e nelle malattie infettive, ed aumenta le difese immunitarie in quanto stimola la risposta anticorpale e aumenta la fagocitosi da parte dei globuli bianchi.
Va usata con cautela nei soggetti con grave ipertensione, quando non siano sottoposti a trattamento antiipertensivo, mentre è consigliato a chi ha bassi valori di pressione sanguigna.LA CURCUMA: appartiene alla famiglia delle Zingiberacee ed è apprezzata nei secoli in cucina come aromatizzante e stimolante della digestione.
Nonostante la medicina popolare e la tradizione erboristica occidentale conoscano ed utilizzino il rizoma di questa pianta come coleretico e colagogo, in realtà le proprietà farmacologiche di questa pianta, da attribuire essenzialmente alla curcumina, sono soprattutto la sua attività antinfiammatoria, quella antiossidante e quella immunostimolante.
L'ASTRAGALO: è una pianta che proviene dalla medicina tradizionale cinese, utilizzata nel trattamento del raffreddore comune.
In realtà si tratta di una pianta molto promettente per contrastare le malattie infettive, soprattutto virali in particolare, quali raffreddore comune e sindrome influenzale.
Dell'Astragalo si utilizzano le radici ricche in saponine, flavonoidi e polisaccaridi, ma è proprio la frazione polisaccaridica ad esercitare una specifica attività immunostimolante.
LA SCHISANDRA: fa parte anch'essa del grande gruppo di piante adattogene; è originaria delle regioni orientali e si utilizza l'estratto dei suoi frutti.
Negli ultimi vent'anni gli studi su questa pianta ne hanno messo in evidenza le proprietà antistress, ma essa si è rivelata anche un ottimo antiossidante, un normalizzante della pressione sanguigna troppo bassa (senza alterare quella normale o alta), oltre che un fattore di resistenza alle infezioni virali.
Anche i Fermenti Lattici, o Lactobacilli, agendo da competitori verso i germi patogeni e inibendo la loro adesione alle mucose, nonché stimolando l'attività dei macrofagi (cellule capaci di inglobare gli agenti estranei, potenzialmente tossici, e di digerirli) contribuiscono ad aumentare le difese dell'organismo, soprattutto a livello intestinale e genito-urinario.
La Propoli poi ha una duplice funzione: batteriostatica e battericida, attività ulteriormente potenziate dall'aumento delle capacità di difesa dell'organismo contro Virus e Batteri, stimolate dalla Propoli stessa: la sua azione immunostimolante fa crescere la resistenza dell'organismo, favorendo, grazie ai flavonoidi presenti in essa, la sintesi degli anticorpi e l'attività dei macrofagi, in grado d'inglobare l'agente patogeno estraneo e di digerirlo. La sua capacità di stimolare le difese immunitarie generali aiuta a prevenire le malattie da raffreddamento, quali raffreddore, influenza, tonsilliti.
La Propoli possiede anche proprietà antimicotiche ed è praticamente priva di effetti collaterali. Solo raramente ha dato luogo a fenomeni di tipo allergico, non gravi e che cessano alla sospensione del trattamento, imputabili però soprattutto alla qualità scadente e non purificata dai pollini, del prodotto adoperato; quindi è importante sempre utilizzare prodotti di qualità elevata e garantita, oltre che titolati e standardizzati.
vedi anche i FUNGHI SHIITAKE: ed i recenti studi sui GLICOLIPIDI:
Non avevamo alcun dubbio che, anche in questo caso, la Natura potesse venirci in aiuto!