Nicotiana tabacum: Tabacco
Classificazione scientifica
Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida
Ordine: Solanales Famiglia: Solanaceae Genere: Nicotiana Specie: N. tabacum
Tabacco è il termine generico con cui si fa riferimento ad un genere di piante a foglia corta appartenente alla famiglia delle Solanacee originariamente diffuse nel Nord e Sudamerica. Il nome tabacco viene usato anche per parlare delle foglie raccolte ed essiccate di queste piante. Contiene un alcaloide molto tossico: LA NICOTINA. Inoltre l'estratto di tabacco biondo può essere utilizzato in profumeria, dal tono di base, intenso e con decise caratteristiche afrodisiache.
Storia: I popoli originari del continente Americano erano abituati a fare uso di tabacco prima dello sbarco dei colonizzatori europei. Ben presto questi ultimi impararono a fumare ed esportarono la pratica in Europa, dove divenne in breve tempo enormemente popolare. Assunto in un dosaggio molto elevato, provoca effetti di tipo allucinogeno e i nativi americani non lo usavano per scopi ricreativi, ma appunto per provocare stati di trance a scopo rituale e religioso: questa pratica era generalmente riservata ad esperti sciamani o guaritori. Oltre a fumarlo, queste popolazioni usavano il tabacco anche in altri modi: veniva mangiato fresco appena raccolto, se ne otteneva un succo da consumare come bevanda, oppure era impiegato per scopi curativi. I primi missionari condannarono spesso gli effetti del tabacco così, man mano che la loro opera di evangelizzazione si spingeva verso l'interno del continente, il suo uso a scopi magico-rituali finì per ridursi molto. Tuttavia ancor oggi l'impiego di tabacco a scopi religiosi è diffuso tre le popolazioni indigene, specialmente in Sudamerica.
Con l'arrivo degli Europei, il tabacco divenne uno dei più importanti prodotti del nuovo mondo e fornì una forte spinta per la colonizzazione dell'America meridionale molto prima che gli Stati Uniti venissero fondati. In seguito, la volontà di aumentarne la produzione provocò una forte espansione coloniale, causa dei primi conflitti con gli Indiani, e divenne una delle principali motivazioni per lo sfruttamento del lavoro di schiavi africani nelle piantagioni.
L'introduzione e l'importazione del tabacco incontrarono una certa resistenza e furono causa di controversie fin dal XVII secolo. Il re d'Inghilterra Giacomo I nel 1604 scrisse un famoso libello intitolato A Counterblaste to Tobacco ("Una forte opposizione al tabacco" pubblicato però solo nel 1672)). Nel suo saggio il re denunciava l'uso di tabacco come "un'abitudine spiacevole per l'occhio, odiosa per il naso, nociva per il cervello, pericolosa per i polmoni, e che per le sue nere e puzzolenti esalazioni ricorda l'orribile fumo che proviene dal pozzo senza fondo dello Stige." Nello stesso anno in Inghilterra entrò in vigore uno statuto che imponeva pesanti dazi doganali per l'importazione di ogni libbra di tabacco.
Il tabacco continuò tuttavia a rappresentare un'autentica miniera d'oro per le colonie della Virginia e del Nord e Sud Carolina per tutti i secoli diciassettesimo e diciottesimo. Ampi magazzini stipati di tabacco occuparono la zona nei pressi dei moli delle nuove fiorenti cittadine coloniali come Richmond e Manchester, poste all'inizio della parte navigabile del fiume. Fino al 1883 le accise sul commercio del tabacco rappresentarono un terzo di tutte le tasse raccolte dal governo degli Stati Uniti.
Trattandosi di un tipo di coltivazione estremamente remunerativa, il tabacco è stato oggetto di numerose attenzioni da parte della ricerca biologica e genetica. Il disastroso impatto economico provocato dalla comparsa della "malattia del mosaico del tabacco" fu la spinta che condusse all'isolamento del relativo virus, il primo virus in assoluto ad essere identificato: una fortunata coincidenza volle che si trattasse di un virus tra i più semplici e che si auto-assemblasse a partire da acido nucleico purificato e proteine, ed in questo modo la scienza fu aiutata a fare rapidi progressi nel campo della virologia. Nel 1946 a Wendell Meredith Stanley fu assegnato il Premio Nobel per la chimica grazie ai suoi studi su questo virus.
Etimologia
Si ritiene che la parola spagnola "tabaco'" derivi a sua volta dalla lingua Arawak e in particolare dal dialetto caraibico Taino che (secondo Bartolomeo de Las Casas, 1552) si riferiva con questo termine ad un rotolo di foglie della pianta oppure al "tabago", una sorta di pipa a forma di Y usata per aspirare il fumo per le vie nasali. Altre fonti sostengono che il termine "tabaco" fosse già adoperato nella lingua spagnola per definire erbe officinali già a partire dal 1410 e fosse un adattamento della parola araba "tabbaq" che fin dal IX secolo indicava erbe di vari tipo. La parola potrebbe essere quindi stata originariamente europea e successivamente usata per questa pianta americana.