La produzione della Propoli
in commercio si trovano essenzialmente due tipi di propoli: la propoli grezza ottenuta dal raschiamento delle superfici interne dell'arnia (bordi superiori dei corpo dei nido, corpifavo, telaini, ecc.)e la propoli in scaglie ottenuta da apposite griglie a piccole maglie collocate tra il nido e il tetto dell'arnia.
La propoli grezza si ottiene dalla periodica pulizia delle arnie e rappresenta il risultato della normale attività delle api. La sua maggiore o minore produzione dipende quindi essenzialmente dalla presenza di più o meno fessure, dall'età dei telaini ecc.
Non richiede particolari accorgimenti, ne tantomeno l'acquisto di specifiche attrezzature. Con il raschiamento si ottengono limitate quantità di propoli, non più di 50-100g. all'anno per arnia, spesso di scarsa qualità perchè‚ ricca di impurezze (schegge di legno, resti di api morte ecc.) e quindi la sua valutazione sul mercato è molto inferiore alla propoli in scaglie.
Non si tratta quindi di una vera e propria tecnica di produzione quanto della conseguenza delle operazioni di rinnovo dei parco arnie o dei telaini.
Per ottenere una produzione di propoli più interessante è necessario stimolare la naturale tendenza delle api a propolizzare tutte le fessure ritenute dannose per le perdita di calore o per il possibile ingresso di predatori. Fino a oggi il dispositivo più pratico e funzionale per una buona produzione di propoli è costituito da telai rivestiti da una rete di materiale plastico di circa 5 mm di spessore a maglie fisse delle dimensioni di 2x2 mm o al massimo 3x3 mm.
A questo scopo può essere utile la stessa rete normalmente impiegata per la realizzazione dei telaietti diagnostici per la varroasi.
Le griglie per la raccolta della propoli vanno collocate al posto dei coprifavo nei periodi di maggiore raccolta di propoli da parte delle api: primavera e tarda estate.
Per aumentare la propolizzazione della rete si possono inserire alcuni spessori di legno tra la griglia e il tetto dell'arnia.
In questo modo si creerà un flusso di aria calda dal centro dei nido verso l'alto in direzione della rete. Aria calda che, soprattutto in primavera, stimolerà le api a propolizzare rapidamente la griglia.
Il telaio per la raccolta della propoli può essere lasciato in sede per tutta la durata della stagione apistica, effettuando un unico raccolto al momento dell'invernamento, oppure può essere prelevato una volta in primavera e poi a fine autunno, separando cosi il raccolto primaverile da quello autunnale che secondo alcune osservazioni presenterebbero proprietà differenti. Per facilitare il distacco della propoli dalla griglia è necessario porre la rete propolizzata in frigorifero o meglio ancora nel congelatore domestico. Dopo circa 15-20 minuti la propoli assumerà una consistenza vitrea e sarà sufficiente un deciso strattone per causarne il distacco.
Con la griglia si possono raccogliere da 100 a 400 g di propoli all'anno per arnia a seconda della forza della famiglia, della tendenza a propolizzare e dei tipo di vegetazione esistente.
Purtroppo in Italia non sono ancora operanti centri di raccolta specifici per la propoli come invece succede da anni nei Paesi dell'Est Europeo, in Francia e in Spagna. Tuttavia anche nel nostro Paese esiste una notevole richiesta di questo prodotto dell'alveare non solamente da parte di erboristerie e negozi specializzati, ma anche di laboratori e industrie farmaceutiche che spesso sono costrette a rivolgersi all'estero per procurarsi la propoli.
La conservazione:
Grazie alle sue spiccate proprietà antimicrobiche la propoli presenta una notevole capacità di rimanere inalterata nel tempo. La sua conservazione quindi non richiede particolari accorgimenti. E' sufficiente impiegare contenitori opachi collocati lontani dalle fonti di calore.
Per facilitare il dosaggio e poi la realizzazione dei diversi preparati, soprattutto quando si tratta di propoli in scaglie, si deve preferire la conservazione se non in frigo almeno in luogo molto fresco in maniera tale da evitare la compattazione dei prodotto. La propoli ottenuta per raschiamento va ripulita dalle impurezze più grossolane e conservata in contenitori separati.
La composizione della Propoli e le sue proprietà terapeutiche
La propoli è costituita essenzialmente da una miscela di composti di natura aromatica e fenolica arricchita da numerose sostanze molto eterogenee tra loro (acidi grassi, terpeni, aminoacidi, vitamine, sali minerali ecc.) la cui distribuzione percentuale è molto variabile in funzione delle stagioni, del tipo di vegetazione.
Questa notevole diversità della composizione della propoli rappresenta una delle maggiori difficoltà dal punto di vista applicativo poiché‚ rende difficoltosa ogni seria sperimentazione che ovviamente necessita di un prodotto di base il più omogeneo possibile. Per questo motivo i primi ricercatori che analizzarono la propoli si preoccuparono di dividere i principali costituenti della propoli in base alla loro solubilità in alcool etilico ed etere di petrolio impiegati a temperature e concentrazioni differenti.
Secondo questa più schematica analisi la propoli risulterebbe costituita essenzialmente da resine, balsami e cere.
LA COMPOSIZIONE DELLA PROPOLI- 50-55% di resine e balsami (terpeni, polisaccaridi, acidi uronici, acidi aromatici, aldeidi aromatiche, acidi ed esteri caffeici, ferulici cumarici).
- 25-35% di cera (acidi grassi, ossiacidi, lattoni).
- 5-10% di sostanze volatili, di cui lo 0,5% di olii essenziali.
- 5% di polline, presente per cause accidentali.
- 5% circa di materiali organici vari tra cui i più importanti sono i flavonoidi (acido benzoico, ac. caffeico, ac. ferulico, alcool cinnamico, crisina,dimetossifiavoni galangina, isovanilina, isalpina, pinocembrina, pinobanksina, pronostrobina, vanillina, kemferide, etc ... ), minerali (alluminio, calcio, cromo, rame, ferro, manganese, piombo, silice, etc ... ), vitamine dei gruppo B (Bl, B2, B6, PP),
vitamina C ed E.L'estrema variabilità della composizione chimica della propoli si traduce nella pratica comune in una profonda diversità delle sue caratteristiche fisiche: colore, aroma e sapore. A seconda delle fonti di raccolta il colore della propoli varia dal giallo-verde (prevalenza di pini) a rossastro (prevalenza di pioppi) fino a nero (prevalenza di betulle) con tutte le sfumature possibili tra i diversi colori. Così anche l'odore intensamente aromatico muta in dipendenza delle sostanze resinose presenti. Lo stesso vale per il suo sapore che dal tipico acre-amaro arriva fino quasi a dolce. La consistenza della propoli dipende invece dalla temperatura ambiente, dura e friabile a freddo la propoli diventa duttile appena la si manipola, e la sua malleabilità aumenta man mano che la temperatura si avvicina ai 30 C. A temperature superiori diventa appiccicosa e viscosa, a 65-70 C fonde. Riscaldata a bagnomaria la propoli si separa in due fasi, in superficie emerge la fase liquido-cerosa mentre sul fondo precipita la fase viscoso-resinosa. La propoli risulta poco solubile in acqua; più efficace (ma siamo ancora lontani dal 100%) è la sua solubilità in alcool etilico, propilenglicole e polietiienglicole.
Tra i numerosi componenti della propoli il gruppo dei polifenoli o fiavonoidi (flavoni, fiavonoidi e fiavononi) è sicuramente la frazione più interessante e studiata per le sue proprietà.
I flavonoidi sono pigmenti vegetali, simili alle antocianine, la cui funzione nelle piante è ancora poco nota ma che con molta probabilità svolgono una duplice azione di protezione e di stimolo di fondamentali funzioni metaboliche come per esempio la respirazione. Di certo i flavoni si trovano in grande quantità sulle gemme delle piante dove esplicano un'efficace azione protettiva contro le avversità parassitarie e i rigori dell'inverno, azione protettiva che è ulteriormente accentuata dal rivestimento resinoso-ceroso delle stesse gemme.
La peculiarità della propoli, la cui principale fonte come sappiamo è costituita da materiali resinosi raccolti dalle api sulle gemme, risiede proprio nella grande ricchezza di flavonoidi che assicurano
alla propoli gran parte delle loro proprietà antimicrobiche. Secondo alcuni studiosi sovietici circa un terzo della frazione di propoli solubile in alcool etilico è costituito da composti di natura flavonoide, tra questi è stata identificata la galangina e la pinocembrina dotate di azione batteriostatica e la sakuranetina che presenta attività antifungina.
Oltre ai flavonoidi nella propoli si ritrovano altre sostanze di natura aromatica (fenoli, fenolacidi, alcoli e aldeidi con nucleo aromatico, ecc.) che presentano spiccate proprietà antimicrobiche come per esempio l'acido benzoico, e l'acido ferulico che con molta probabilità contribuiscono aviazione batteriostatica e battericida della propoli. Altri composti individuati nella propoli sono alcuni esteri dell'acido caffeico e lo xanterolo, tutti dotati di attività antifungina.
In passato la spiccata azione antibatterica e antifungina veniva assegnata a quel 0,5% di oli essenziali presenti nella propoli, ma oggi è stato provato come sono proprio i flavonoidi e in particolare
la galangina (di cui è ricca la propoli raccolta nei boschi di latifoglie) e la pinocembrina (presente soprattutto nella propoli proveniente dalle conifere) ad assicurare alla propoli le sue preziose proprietà antimicrobiche.
Le proprietà terapeutiche Purtroppo non tutti i flavonoidi presenti nella propoli esplicano un'attività batterica evidente. Mentre la galangina e la pinocembrina inibiscono anche a basse concentrazioni la crescita di numerosi microorganismi altri flavonoidi risultano essere biologicamente meno attivi.
In conclusione si può affermare che i preparati a base di propoli se impiegati alle giuste concentrazioni presentano le seguenti proprietà.
Proprietà batteriostatiche e battericide
Numerose sperimentazioni hanno dimostrato sia in vivo che in vitro la capacità della propoli in soluzione alcoolica alla concentrazione dal 10 al 20% di inibire lo sviluppo di vari ceppi batterici Gram positivi (Escherichia coli, Proteus vulgaris, Mycocter¡um tubercolosis, Bacillus alvei, B. alvei, B. larvae, B. subtilis e numerose salmonelle ). Tali proprietà possono essere più o meno evidenti a seconda della presenza nella propoli di acido benzoico, acido ferulico, galangina e pinocembrina le cui proprietà antibatteriche anche a basse concentrazioni sono da tempo note
Proprietà fungicide
I preparati a base di propoli sono risultati particolarmente attivi contro infezioni da Candida, saccaromiceti, tricofili, e microspori in grado di provocare numerose affezioni parassitarie (micosi) sull'uomo e gli animali. Tale azione sarebbe dovuta alla presenza di acido caffeico, pinocembrina, pinobaucsina e benzii-p-cumarolo.
La propoli svolge azione fungicida anche nei riguardi di alcuni funghi che attaccano il mondo vegetale.Proprietà antivirali
La Propoli svolge un'azione di inibizione nei confronti di alcuni tipi di herpers, il corona virus e circa 10 tipi di infezioni virali.
Tale proprietà sarebbe dovuta essenzialmente alla frazione idrosolubile della Propoli.Proprietà cicatrizzanti
Da sempre la propoli è stata impiegata sottoforma di unguento come cicatrizzante grazie alla notevole capacità di stimolo della rigenerazione dei tessuti in caso di ferite e piaghe.Proprietà immunostimolanti
L'impiego della propoli potenzierebbe l'azione dei vaccini (come quelli contro il tifo e paratifo) come evidenziato da numerosi studi effettuati sui vitelli.
Proprietà vasoprotettiva
Sempre grazie all'azione dei flavonoidi che costituiscono il cosiddetto 'fattore P' la propoli svolgerebbe un'azione di prevenzione della permeabilità e fragilità capiliare.
Proprietà antiossidanti e antiirrancidenti
La presenza di fenoli consentirebbe l'impiego della propoli anche nella conservazione dei grassi e degli alimenti in genere in sostituzione degli additivi chimici.
Oltre a queste proprietà la propoli assunta per via interna migliorerebbe la secrezione dei succhi gastrici, è diuretica, favorisce l'assimilazione della vitamina C, funge da antisenile per l'effetto antiossidante e attivante dei complessi enzimatici.
Attualmente il maggior impiego della propoli rimane comunque quello esterno come disinfettante, cicatrizzante e lenitivo, attraverso soluzioni, unguenti e pomate. L'uso interno è ancora limitato al livello sperimentale anche a causa delle maggiori implicazioni e della difficoltà di utilizzare preparati titolati.
Controindicazioni
Fino ad oggi non è stata registrata nessuna significativa controindicazione nell'uso della propoli ad eccezione di alcuni casi di Ipersensibilità e di sensibilizzazione manifestatesi in soggetti tendenzialmente allergici, manifestazioni messe in relazione all'abbondante presenta di allergeni nelle resine delle piante da cui le api traggono la propoli.
La Propoli in Dermatologia
|
Preparazioni e modalità d'uso
|
Preparazioni per uso Agricolo
|
Utilizzo in Agricoltura
|
LE PROPRIETA CURATIVE DELLA PROPOLI
|
Effetti tossicologici e allergologici: la propoli può far male?
|